> La piazza dell’Appello ad Auschwitz – Disumane Usanze nel Campo di Concentramento ad Auschwitz in Polonia

auschwitz-birkenauDi solito la giornata del prigioniero di Auschwitz cominciava con l’appello.

Questa era una delle cose più odiate nel Campo di Concentramento Nazista. Tutti i giorni migliaia di prigionieri, in piedi senza nessun movimento partecipare all’appello, che durava almeno un’ora ma certe volte anche tante ore.

Spesso i soldati si divertivano e per dare il “buon esempio” ai prigionieri sparavano senza motivo uno di loro per creare timore, queste e tante altre crudeltà hanno subito i prigionieri.

auschwitz-birkenauAll’inizio, gli “appelli” avvenivano tre volte, poi due volte al giorno.

Nel periodo finale, le autorità dei campi di concentramento cercavano di sfruttare al massimo la giornata di lavoro, perciò facevano l’appello soltanto di sera. Lo scopo principale dell’appello era quello di accertare il numero dei prigionieri presenti.

Il lavoro non li liberano The ironic sign over the Auschwitz gate is another example of Nazi cruelty. Il segno ironico oltre il cancello di Auschwitzè un altro esempio della crudeltà nazista.

Le parole “Arbeit Macht Frei“, “Il lavoro vi renderà liberi“, è un gioco di parole sulla frase tratta dalla Bibbia che dice “Wahrheit macht frei” (La verità vi farà liberi). Negli anni 30 lo slogan “Arbeit Macht Frei” era molto popolare a causa del livello di disoccupazione in Germania. In seguito divenne il motto preferito di ufficiali nazisti che costrinsero i prigionieri a lavorare in condizioni disumane. Lo slogan apparve sopra le porte di molti campi di lavoro forzato e di sterminio di tutto il mondo.

Forno Crematorio di Auschwitz n ° 3

Lo slogan sul cancello di Auschwitz era stato progettato e montati dai prigionieri stessi. In segno di protesta contro lo slogan, essi hanno girato la lettera “B” a testa in giù. C’era anche una filastrocca ironica sul motto “Arbeit macht frei durch Krematorium Nummer drei”, che significa “Il lavoro vi renderà liberi attraverso il crematorio numero tre”. Il cancello del campo di Auschwitz è ancora uno dei più noti simboli dell’Olocausto Nazista.

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